mercoledì 6 giugno 2012

Progetto Autovalutazione Aziendale con Assindustria Lucca


Segnalo una importante e concreta iniziativa realizzata in collaborazione con Assindustria Lucca.
Ritengo sia una occasione unica, per le aziende lucchesi, per potersi confrontare con specialisti nel settore dell'analisi dei processi.

Obiettivo del progetto non è solo fornire un servizio di check up, ma offrire alle aziende l'opportunità di confrontarsi con un approccio metodologico che consenta loro di organizzarsi, in maniera autonoma, per monitorare i propri processi, individuare le eventuali criticità e, soprattutto, l'evoluzione nel tempo delle performance di questi processi.

Riporto, per comodità e chiarezza, la comunicazione che la sede provinciale di Lucca si Assindustria ha inviato ai propri iscritti.


 Spero che questa iniziativa possa essere replicata anche in altre sedi e con altre istituzioni, perché ritengo, come detto, che sia importante, in un momento così particolare e difficile come l'attuale, offrire alle aziende un momento di riflessione sulla propria organizzazione e per capire cosa stanno facendo, come lo stanno facendo e se ciò che fanno può essere fatto meglio.

sabato 19 maggio 2012

ELEZIONI SUBITO.....SERRACCHIANI FOR PRESIDENT!

L'attentato di Brindisi getta sgomento in tutti noi, non esistono parole né immagini che possono rappresentare il nostro stato d'animo e, in definitiva, non ha quasi importanza sapere chi, materialmente, ha pensato e realizzato un gesto così vile.

Chi ha compiuto questo attentato, non appartiene al consesso civile, pur appartenendo, purtroppo, al genere umano, dato che sappiamo bene di quali nefandezze l'homo cosiddetto sapiens è capace.

Chi, come me, ha vissuto a cavallo degli anni 70 e 90, pur non essendo un abbassionato di complottismo alla GIulietto Chiesa,  conosce bene i meccanismi che generano questi attentati, rivede, come in un film, le stesse scene, gli stessi autori e gli stessi interpreti.

L'attentato di Brindisi viene subito dopo quello al manager dell'Ansaldo, a quelli ad Equitalia, così come, negli anni 70, tanti piccoli attentati vennero comiuti in Italia, lungo un percorso ed un crescendo rossiniano, per giungere ai gesti più clamorosi.

Anche allora i piccoli attentati vennero sottovalutati, taciuti, non compresi, eppure, come in tante occasioni, sono proprio i segnali deboli che devono essere percepiti e far riflettere.

Mettiamo insieme gli elementi che abbiamo a disposizione, cerchiamo, come quando analizziamo i fatti economici, di individuare un filo comune, una ragione d'essere di episodi apparentemente scollegati.

1) Cade il governo Berlusconi e viene sostituito da un governo di psuedo - tecnici, in realtà professori/Baroni universitari ben pasciuti ed iperprotetti, giovani rampanti dei quali ignoriamo ogni merito pregresso, consulenti dei vecchi ministri (... quale novità vera hanno portato? ) che pontificano chiedendo agli altri di modificare le abitudini, di vestire il saio e vivere da precari, andando lontano da casa, mentre i loro famigli sono ben pasciuti ed iperprotetti da babbo e mamma!

2) Il governo Monti fa una cosa, la riforma delle pensioni, poi si arena nel nulla, nel vuoto cosmico di un parlamento imbelle e nel più assurdo teatrino del surreale, aspettando Godot è quasi un'opera realistica a confronto del nulla montiano.

3) I partiti si sfaldano, uno dopo l'altro, e cominciano a venire a galla cose che già, chi era al potere, non poteva non sapere, così emerge Lusi, si scopre la Bossi connection etc. etc.

4) il nulla avanza ed il grillismo fa proseliti, portando un comico che ha sempre fatto ridere poco ai vertici della politica italiana, ovverosia l'insipenza che raggiunge l'apoteosi, dal Bunga Bunga al Burlesque, dal Burlesque al cine panettone.....

5) si cominciano a rivedere gli attentati, si spara ad un Manager Ansaldo, si spara e si fanno attentati alle istituzioni, si colpisce Equitalia 

6) lo pseudo governo Monti latita, balbetta, nessun politico va a visitare il Manager, nessuno ha il coraggio di dire le cose come stanno a proposito di Equitalia, nessuno condanna gli attentati in maniera chiara ma, soprattutto, nessuno ha il coraggio di dire che Equitalia e l'Agenzia delle Entrate operano in maniera assurda, in parte per colpa di leggi insensate, in parte per interpretazioni folli di norme già scritte male!

7) Si militarizzano i centri commerciali, con blitz della guardia di finanza spettacolari, in una prova muscolare che ha il solo risultato di aumentare la percezione di vivere in uno stato che si sta trasformando, sempre di più, in uno stato di polizia.

8) si pensa di impiegare l'esercito in territorio italiano, non più solo per proteggere obiettivi sensibili dal terrorismo internazionale, ma per militarizzare l'Italia da Nord a Sud.

9) A Brindisi viene compiuto un attentato vergognoso, che scatena ancora di più il panico, l'ansia, l'incertezza.

A questo punto potrei continuare, ma la matassa che si sta dipanando sotto i nostri occhi è sempre più preoccupante, nessuno fa nulla, perché nessuno pensa, seriamente, di fare qualche cosa, come, ad esempio, ciò che tutti gli italiani chiedono e si aspettano:

a) riforma della costituzione con dimezzamento dei parlamentari;
b) fine del bicameralismo perfetto;
c) modifica della forma di governo, con la costruzione, finalmente, di un sistema politico efficiente garantito da un adeguato sistema di pesi e contrappesi;
d) riduzione del sistema di finanziamento a partiti e sindacati, giornali di partito, editoria sovvenzionata etc. (vedi caso Lavitola/Avanti);
e) costruzione di uno stato snello, meno burocratico, finalmente moderno e realmente al servizio dei cittadini;
f) riduzione dei costi palesi ed occulti della politica, con accorpamento di comuni, eliminazione delle provincie, presa d'atto che lo stesso sistema regionale non funziona ma che, in realtà, è stata una delle principali cause dell'aumento del deficit dello stato dagli anni settanta in poi;
g) Vendita del patrimonio mobiliare ed immobiliare dello stato con eliminazione di buona parte dei boiardi di stato (vedi vertici Finmeccanica);
h) una vera riforma fiscale, con eliminazione di tutte le detrazioni forfettarie e detrazione delle spese sostenute, per creare contrapposizione di interessi e far emergere il c.d. sommerso (se ne parla da decenni.....), riduzione delle aliquote, sostando la tassazione dal reddito annuale ad un sistema misto reddito/patrimonio, con abbattimento per nucleo familiare, come previsto, ad esempio dal modello ISEE;
i) Fusione di tutte le casse previdenziali nella super INPS, dove far confluire anche l'INAIL, con riduzione delle aliquote INAIL gravanti sul costo del lavoro, dato che questo istituto incassa molto più di quanto paga ed essendo un'assicurazione sociale per gli infortuni, non ha senso che generi surplus!
l) Vere liberalizzazioni ma dai vincoli statali, con meno Authority (fonte di privilegi più che di regolamentazione) e più dinamicità sociale;
.... e tanto altro ancora, annunci fatti dal governo Monti, prima ancora da Berlusconi/Prodi etc., ma che non hanno mai avuto risultati concreti.

Oggi abbiamo di fronte una situazione drammatica, rischiamo di ripercorrere sentieri bui già visti e che sappiamo a cosa portano, la Politica, con la P maiuscola deve tornare al timone, mandiamo a casa gli pseudo tecnici che hanno dimostrato di non essere in grado di incidere, ma solo di rimanere nel solco dell'esistente.

ELEZIONI SUBITO, COSTI QUEL CHE COSTI!

Tanto IL GOVERNO SI STA DIMOSTRANDO IMBELLE E SUCCUBE DI partiti che non sono in grado di cambiare e che stanno già cercando accordi con il grillismo, versione moderna del nullismo.

Cerchiamo volti giovani ma capaci, che non vanno alla Leopoda a pavoneggiarsi.... o, come ben dice Crozza, a vantarsi di essere un nuovo che avanza così alla cieca, da tamponare, con la macchina elettrica, chi gli sta davanti!

Io faccio la mia proposta istintiva, alla cieca, una volta avrei sostenuto Emma Bonino, oggi dico:

DEBORA SERRACCHIANI PRESIDENTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Se il WEB deve avere un proprio candidato, che sia lei e non chi riesce a far parlare di sé solo per il nulla che rappresenta!


 





domenica 13 maggio 2012

Basilea 3: nuove regole nuova organizzazione

Basilea 3 rappresenta il nuovo accordo interbancario internazionale che è destinato a sostituire il precedente, Basilea 2, nella regolamentazione dei rapporti banca - impresa.
Questo accordo comporterà nuove regole nella concessione degli affidamenti bancari e, soprattutto, comporterà una potenziale ulteriore stretta creditizia, con riduzione degli affidamenti con costi maggiori, per tutte le aziende che non si saranno adeguate ai nuovi paramentri.

Basilea 3 darà ancora più importanza agli aspetti organizzativi aziendali, alla capacità, delle aziende, di fornire informazioni non solo e non tanto sull'andamento economico e finanziario storico, quanto sulla loro capacità di presentare piani prospettici credibili e valutabili nel tempo.

In definitiva, Basilea 3 richiede che le strutture amministrative aziendali implementino nuovi sistemi organizzativi, in grado di metterle in condizione di fornire, in maniera efficiente ed in tempi brevi, queste informazioni, in particolare situazioni infrannuali affidabili in maniera organizzata e continuativa.

Gli uffici amministrativi dovranno essere messi in condizione di predisporre piani industriali che possano essere integrati in un progetto unitario,per far questo è necessario non solo adeguare i sistemi informatici, inserendo, in azienda, software in grado di gestire aspetti critici specialistici, come la tesoreria ed il monitoraggio dei crediti verso i clienti, ma soprattutto rivedendo i processi organizzativi.

Basilea 3 entrerà in vigore nel 2013, avrà un periodo di rodaggio non breve, ma questo non significa che le aziende debbano aspettare a dotarsi di questi strumenti gestionali, perché non sono necessari in quanto richiesti dal sistema bancario, sono necessari a prescindere da questo aspetto, importante ma non il principale.

Le aziende che non rivedono i propri processi organizzativi, applicando all'amministrazione gli stessi concetti di lean thinking che, faticosamente, alcuni stanno applicando, con estremo successo, alla parte produttiva e logistica, non solo non saranno pronte per Basilea 3, ma non saranno attrezzate neppure per la corrente gestione giornaliera, dissipando tempo ed energie, in una parola RICCHEZZA e MARGINE.

L'incontro su Basilea 3 organizzato da Assindustria Lucca, in collaborazione con la CDi Manager, Limentani & Partners ed ANDAF ha lo scopo di affrontare questi aspetti, proponendo soluzioni operative di immediata applicazione.

Nel corso del Convegno, sarà mia cura presentare i punti più salienti di una Survey realizzata da ANDAF sui rapporti Banca - Impresa.

Un'occasione di incontro e di confronto che penso sarà molto interessante ed utile.






sabato 21 aprile 2012

Il Giullare al potere nel Paese alla rovescia

Un famoso imperatore romano nominò, per spregio al potere costituito che lo osteggiava, il proprio cavallo senatore, in tempi successivi venne autorizzato un comico, il giullare di corte, a farsi beffe del sovrano, in modo da distogliere l'attenzione del popolo, facendolo divertire con i suoi sberleffi.
Il giullare, però, aveva un compito non facile, quello di far divertire, al tempo stesso, anche il sovrano che lo pagava e lo proteggeva e che accettava di essere, in parte, dileggiato.
Una cosa, però, non poteva dire il giullare, che il Re era nudo, questo solo una bambina ingenua lo poteva dire, in una fiaba...però!
Così, oggi abbiamo un Giullare, ben pasciuto e reso ricco e famoso grazie al potere massmediatico, che si fa beffe dello stesso potere, assolvendo al ruolo di catarsi collettivo, additando alle masse inferocite il colpevole di tutte le tribolazioni, il Parlamento e la Democrazia!
Così, accomunando tutti a tutto, il pubblico televisivo si gode questa gogna massmediatica, ride delle battute feroci e dei suoi occhi sgranati, degni delle performance affabulatrici del miglior Dario Fo, del quale non ha, ovviamente, né la stoffa né la statura artistica!
Nel Paese alla rovescia, dove si è annichilita un'intera classe dirigente all'insegna di un non ben chiaro concetto di purezza morale, si stanno succedendo, al potere, una serie di personaggi inquitanti, integralisti cattolici che schiaffeggiavano donne ritenute discinte assurti ad icone del parlamentarismo, imbonitori televisivi che, fra una pentola ed un materasso, hanno venduto l'illusione di un milione di posti di lavoro e che hanno garantito, comunque, un po' di lavoro ad appassionate di una sana ed elegante gara di burlesque, politici tecnocrati travestiti da puri e tecnici (quante pubblicazioni e quale alto contributo ha dato, all'umanità tutta, l'antisfigato Michel?....) che, partendo dall'ipotesi di fare ciò che i vari partiti non avrebbero fatto, stanno, in realtà, operando come i peggiori governi democristiani, rimandando, di fatto, le vere soluzioni dei problemi, cercando di compiacere, alla fine, tutte le varie conventicole che sostengono questo potere.
Così, nel Paese alla rovescia, abbiamo il nostro Giullare ben pasciuto e reso ricco e famoso, che, mentre deride il sovrano sul trono, approfitta della sua solenne sbornia e della sua totale incapacità di connettere per puntare a diventare un Sovrano Giullare!
E cosa può promettere, il nostro Giullare Sovrano, al popolo, se non quanto ha sempre promesso il potere demagogico e facilone?
Il Paradiso in terra!
Manifestando una morale degna dei più biechi bassifondi delle periferie urbane, cosa propone questo Giullare prestato alla politica?
"Noi non paghiamo i nostri debiti!"
Bene, Bravo, Bis!
Fa il paio con quella società che, facendo spamming a tutto spiano, sta inondando le nostre caselle e-mail con inviti a non pagare i nostri debiti, ci penseranno loro ed i loro avvocati a tutelarci ed a proteggerci!
E chi protegge i creditori che, in buona fede, hanno creduto in noi?
Nel Paese alla rovescia, spero ci sia ancora la possibilità di un'ulteriore rovesciamento per tornare ad essere un Paese di diritto, con una politica sana, fatta da persone non perfette, ma intelligenti!
Come diceva Nenni, ci sarà sempre un puro più puro di te che ti epurerà!
Ecco, non abbiamo bisogno di integralisti, imbonitori e tecnocrati, ma ancora meno abbiamo bisogno del Giullare....

domenica 15 aprile 2012

Riorganizzare i processi per reagire al declino

Non condivido la diffusa convinzione che per l'Italia e l'Euroa, il destino sia segnato e che il futuro non possa essere che il loro declino.
In realtà l'Italia gode, nel mondo, di un grande prestigio e di profonda stima, non solo per il made in Italy, magari oggi un po' appannato, o per i suoi campioni e le sue eccellenze sportive, quanto perché viene riconosciuto al Sistema Italia una capacità di resistere e di creare che poche nazioni al mondo hanno.
Quello che manca è la fiducia degli italiani in se stessi e, d'altra parte, la necessità di comprendere che, toccato il fondo (si spera) se si vuole ripartire occorre farlo ripensando al modello organizzativo.
Dobbiamo bandire dai nostri pensieri la frase : "Ma abbiamo fatto sempre così.....!" , oggi non è più come ieri e, se vogliamo ripartire, occorre pensare che tutto ciò che abbiamo fatto fino ad oggi deve essere rivisto e migliorato, non partendo da zero, ma, come diceva Troisi, partiamo pure da tre, perché tre cose buone le dovremmo aver fatte!
Però ripartiamo, con umiltà, dall'analisi dell'esistente per comprendere ciò che deve essere conservato, ciò che deve essere migliorato e ciò che deve essere eliminato.
Questa è la fase iniziale del cambiamento, autovalutarsi e capire in quale situazione ci troviamo, economicamente, finanziariamente, produttivamente e, infine, organizzativamente.
Le imprese che non comprendono questo o che si arroccano nella convinzione di essere al top e che, eventuali problemi di margine, possano essere risolti, unicamente, riducendo il costo del lavoro o delocalizzando la propria attività, possono ottenere dei risultati apparentemente positivi nel breve periodo ma, in prospettiva di medio e lungo periodo, se non risolvono i problemi più strutturali, non potranno sopravvivere a lungo.
Avranno ottenuto il solo risultato di spostare in altra nazione i loro problemi organizzativi.
L'unica soluzione è quella di affrontare il problema, comprenderne la vera ragione, rivedere i processi e, individuate le tante attività a non valore che vengono svolte, rivedere i flussi organizzativi, soprattutto relativamente ai cosidetti overheads.
Cercherò di proporre, nei post successivi, alcuni esempi pratici ed immediatamente applicabili per seguire questa strada.


sabato 14 aprile 2012

Benvenuti sul Blog dedicato al Lean Thinking Network

Benvenuto sul Blog collegato al mio sito (http://www.temporary-manager.eu).
Mi presento: mi occupo da anni di ottimizzazione dei processi aziendali, in particolare quelli dell'area gestionale amministrativa, dei flussi finanziari e, più in generale, le aree inerenti la gestione delle risorse umane.
Dal 2010 sono iscritto all'Ordine dei Consulenti del lavoro di Lucca.
Dal 1978, conseguita l'abilitazione alla professione, fino al 1982 ho svolto attività di consulente, per poi passare a lavorare in azienda,  dal 1990 fino al 2009 sono stato dirigente operando come CFO per un gruppo di 15 società operanti in Italia ed all'estero, oltre 20 milioni di fatturato per 250 dipendenti.
Dall'inizio del 2011, operando come Temporary Manager, seguo progetti di start up ma anche di riorganizzazione aziendale, con particolare attenzione agli aspetti di trasformazione dei processi gestionali secondo le logiche della lean administration.
Nel Blog cercherò di inserire contenuti professionali, presentando casi pratici utili per comprendere come, applicando i metodi della lean si riescano ad ottenere importanti risultati e, soprattutto, stimolare la discussione.
Obiettivo è quello di riuscire a raggiungere il numero maggiore di persone, per formare un vero network di persone che pensino lean, per far capire al maggior numero possibile di imprenditori e manager una cosa fondamentale:
I problemi che oggi l'imprenditoria italiana si trova ad affrontare non si risolvono con la delocalizzazione o rincorrendo formule magiche di riduzione, sic et simpliciter, del costo del lavoro o conducendo battaglie ideologiche pro o contro l'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, bensì recuperando efficienza riorganizzando i processi!
Pensate che, oggi, non sia possibile ridurre di almeno il 30% gli sprechi in azienda, recuperando, al tempo stesso efficienza, produttività, margini, migliorando i vostri servizi/prodotti?
Leggete il libro "La macchina che ha cambiato il mondo" di  Womack e Jones, sull'esperienza Toyota e capirete perché, se pensate che non sia possibile, vi state sbagliando.
Spero di raggiungere quante più persone possibile e di avere i vostri contributi.
Grazie.
Saluti.
Riccardo Gandolfi